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“Io Donna”: Recensione di “Tutte le fortune
Quando da bambino si appassiona al judo, Riccardo Taverna non sa che avrebbe applicato per tutta la vita un insegnamento così semplice: come si cade. Imparare a cadere per non farsi male, per attutire i danni, per rialzarsi subito. È quello che Taverna sa fare meglio: perché se certi momenti della vita non possiamo sceglierli, abbiamo però la possibilità di decidere come affrontarli. E lui cade, perché non si può evitare, ma lo fa con consapevolezza e con lucidità, per riuscire a rialzarsi, e a vivere la sua vita. Accettando il cambiamento che ogni caduta comporta, e costruendo sempre, evolvendo.
Non c’è solo la malattia neurodegenerativa con cui fare i conti: ci sono le difficoltà quotidiane della famiglia, un lavoro appassionante ma sfidante, da reinventare sempre per stare al passo, ci sono amici che deludono e tradiscono, donne che si allontanano, e poi il Parkinson. Taverna non si fa mancare nulla. Soprattutto non gli manca la grinta, un passo alla volta, un gradino alla volta, insieme a una moglie straordinaria, ad amici veri, quelli che restano sempre, a una schiera di 50 badanti non tutti all’altezza, ma tutti capaci di condividere un pezzo di strada, con molti risvolti divertenti.
Il cambiamento come risorsa: per Taverna è stato adattarsi a quello che la vita gli ha portato, imparando a cogliere le cose positive a cui ti mette davanti una malattia. E lui ne ha fatto anche un principio della sua attività di consulente, facendo del cambiamento verso la sostenibilità un asset, e aiutando gli uomini di azienda a sradicare vecchie abitudini per accogliere il nuovo, a imparare che tutto si può fare, se si guarda un problema in modo diverso dal solito.
Tutte le fortune è un libro positivo, che si divora, perché è scritto bene, coinvolge, fa ridere, inaspettatamente, e fa sentire più forti.
Francesca Cingoli
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SEA PER TELETHON: RICCARDO TAVERNA A LINATE CON IL SUO LIBRO
Giovedì 15 dicembre 2016, alle ore 17:30 mi incontrerò con il personale della SEA per parlare di malattie rare e cambiamento. Grazie al mio amico Flavio Ancilotti. Il tutto sotto il prestigioso cielo di Telethon.

Che cos’hai in bocca?
Il parco di Villa Mamoli è il regno di Cookie. Quando arriviamo al cancello della villa di Patrizia salterebbe fuori dal finestrino tanta è la voglia di esplorarlo.
Serata d’agosto. Barbecue sotto il Cedro. Una pianta imponente che sembra reggere il cielo stellato. Gigi e io chiacchieriamo seduti al tavolino di ferro apparecchiato.
Dalla luce fioca, che illumina il perimetro della villa, un rumore di unghiette sul marciapiede. Cookie sta arrivando. Butto l’occhio distrattamente. Cookie cammina concentratissima. In bocca tiene qualcosa che non riesco a distinguere.
“Che cos’hai in bocca?”, Lo dico istintivamente. Addirittura mi sorprendo di avere parlato.
“Toc!”
È il rumore di un pezzo di legno sul cemento. Mi volto. Cookie si è fermata, la bocca aperta. Un ramo lungo quasi quanto lei davanti alle sue zampe.
“Possibile che capisca…?”. Il pensiero mi torna in mente più volte durante la cena.
“Che cos’hai in bocca?”
“Toc!”. Il rumore viene dalla piscina.
“Che cos’hai in bocca?”
“Toc!”. Il rumore ci raggiunge dalla strada che porta al cancello.
“Che cos’hai in bocca?”
Se potesse mi sbranerebbe volentieri

Pigro
Cena di famiglia a casa dei miei suoceri.
“Zio Ricky, perché ti fai sempre aiutare a mangiare?”
Giulia. Cinque anni. È la nostra nipotina, la figlia di Massimo, il fratello di Nelly, e Marina. Me lo chiede con candore. Come solo i bambini sanno fare.
“Perché sono pigro Giulia”.
Pranzo di Natale. Sono passati alcuni mesi. Stiamo pranzando a casa di Lia, la mamma di Marina. Arriva il pandoro. Mi faccio tagliare la mia classica doppia fetta. Appoggio il gomito sul tavolo. Stendo l’avambraccio verso l’alto. Piego il palmo verso l’alto. I muscoli, le ossa e le dita, sempre più inutili, si trasformano in un utile vassoietto. Un attimo dopo la doppia fetta è appoggiata in perfetto equilibrio sul palmo.
Addento.
Addento.
Addento ancora.
“Bravo zio Ricky che non sei più pigro!”

Alba, 30 settembre 2016, presentazione di “Tutte le fortune” (foto)
Nel sorprendente cortile della Libreria Milton, una presentazione profonda e coinvolgente di “Tutte le fortune”. Carlo, l’ideatore della libreria che trasmette amore per i libri e le loro storie, è stato un conduttore magistrale. Ringrazio soprattutto l’amico Antonio Roagna per aver avuto l’idea di fare questa presentazione ad Alba.