Pigro

Cena di famiglia a casa dei miei suoceri.

“Zio Ricky, perché ti fai sempre aiutare a mangiare?”

Giulia. Cinque anni. È la nostra nipotina, la figlia di Massimo, il fratello di Nelly, e Marina. Me lo chiede con candore. Come solo i bambini sanno fare.

“Perché sono pigro Giulia”.

Pranzo di Natale. Sono passati alcuni mesi. Stiamo pranzando a casa di Lia, la mamma di Marina. Arriva il pandoro. Mi faccio tagliare la mia classica doppia fetta. Appoggio il gomito sul tavolo. Stendo l’avambraccio verso l’alto. Piego il palmo verso l’alto. I muscoli, le ossa e le dita, sempre più inutili, si trasformano in un utile vassoietto. Un attimo dopo la doppia fetta è appoggiata in perfetto equilibrio sul palmo.

Addento.

Addento.

Addento ancora.

“Bravo zio Ricky che non sei più pigro!”

pigrizia

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