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ROMANA ENTRA IN STRIKE

Prima leggi: ROMANA

“Romana, è giunto il momento”. A decidere ci ho messo poco.
L’idea sulla quale Strike era nata era innovativa, geniale. La visione che la sosteneva immaginava già il Web 2.0 accessibile da telefoni cellulari. L’obiettivo era fornire un servizio di informazione contemporaneamente agli esercizi commerciali e ai consumatori. Bacheche informative sarebbero state installate in luoghi ad alto passaggio. Il perimetro della bacheca era dedicato a spazi pubblicitari a disposizione degli esercizi commerciali della zona. I negozi inserzionisti sarebbero entrati in un database che comprendeva le referenze in vendita. Il database sarebbe stato accessibile attraverso un sito consultabile da telefoni cellulari di una generazione forse ancora da pensare. Infine, un sistema di localizzazione avrebbe segnalato ai consumatori i negozi della zona con il prodotto che stavano cercando. Era solo il 1995. E insieme all’idea, scoprivo il talento di mio fratello che l’aveva pensata.
Ale e io eravamo ancora in una fase della nostra vita in cui lo strato di cenere sotto il quale giacevano le ragioni dei nostri problemi era troppo sottile. Lavorare insieme, discutere dell’organizzazione dei processi, confrontarsi, è stato come soffiare sulle braci. I conflitti divampano. Prima sulla gestione dell’azienda. Subito dopo rinfacciandoci il passato.
Il bivio si stende di fronte a me invitandomi a prendere una strada. La tensione con Ale cresce esponenzialmente. Ogni giorno. O chiudo la società. O faccio rilevare a Romana le quote di mio fratello. Scelgo il secondo sentiero. Salvo l’avviamento di Strike e, nonostante mi fossi impegnato a far rientrare Ale nell’asse societario quando saremmo riusciti a convivere lavorando, perdo mio fratello.
L’entrata di Romana cambia la natura di Strike. Il progetto delle bacheche viene abbandonato. E Strike diventa una società di consulenza in marketing e comunicazione.
(1997, circa)

ROMANA

Prima leggi: “TI PORTO IN VACANZA” – PAROS

Era tutto organizzato. Già da Paros. Fabri, Dani, Federica, Andrea, Gaia e Barbara, che avevamo conosciuto un pomeriggio a Pounda Beach, se ne erano convinti quasi subito. Ugo e Romana erano fatti l’uno per l’altra. Quella sera, entrando nel ristorante della discoteca a Milano, Ugo e io non sapevamo che la cena era stata combinata per farli incontrare. L’avremmo scoperto anni dopo.
Minuta, sorridente, pacata e vivace allo stesso tempo, gli occhi di Romana sono lo specchio trasparente della sua personalità. Determinata, di buon senso e, soprattutto, paziente. Poche settimane dopo la cena la storia di Romana e Ugo si avviava lungo sentiero tortuoso che continua ancora oggi. Romana e io diventiamo presto amici. Leali, trasparenti e solidali.
Un paio d’anni dopo, alla vigilia della laurea in giurisprudenza, Romana mi chiama. Mi deve parlare. Ci riserviamo poche sere dopo. “Ricky, tra un po’ mi laureo in giurisprudenza. Voglia di fare l’avvocato non ne ho. Però sto imparando in fretta a organizzare eventi. Perché non costituiamo una società di comunicazione, prima o poi. Io ho i contatti, tu hai le competenze”.
La proposta mi sorprende e passiamo tutta la sera ad approfondire il progetto. A prescindere dalle idee ho la sensazione che con Romana potremmo costruire qualcosa di bello e interessante: “Romana, prima o poi la costituiremo”.
(Settembre, 1992)