RINCORRERE ITALO TRENO (episodio 1)

Prima leggi: “CRONACA DELL’INFARTO (parte 2) (… Dove si racconta di Stepan alla guida)

“No cazzo, Stepan! Un altro!”

Il mastodonte verde si ferma. Gli operatori saltano a terra. Afferrano i sacchi neri pieni di spazzatura accumulati sul marciapiede e li scaraventano nella trituratrice. Velocemente. Ma senza esagerare. Ripartiamo come ho sempre vietato a Stepan di guidare: come se non ci fosse un domani. Stamattina è necessario.

Siamo in ritardo. Un ritardo infernale. Abbiamo un appuntamento a Roma alle 13:00, un colloquio con Arianna. Alle 14:00 una riunione con Marco e Dario dell’ufficio informatico di Legambiente. Alle ore 15:30 si aggiungerà Milena, la responsabile comunicazione. In coda Nunzio, il direttore amministrativo. Intanto dobbiamo arrivare alla Stazione Centrale, sul binario di Italo. Parte alle ore 9:15. E non aspetta.

Sono le 8:55 e siamo ancora in via Ripamonti. Siamo entrati da via Pampuri. Il tempo di arrivare al primo semaforo e siamo bloccati. Coda fino al comando dei carabinieri. E oltre.

Dobbiamo sparigliare. Via Ripamonti è una trappola di traffico. Un paio di chilometri di sabbie mobili dove le macchine si impantanano senza nessun appello a tutte le ore del giorno. È sufficiente un’auto parcheggiata non perfettamente allineata che il tram non passa più. È una piccola disattenzione che riesce a bloccare il lato sud di Milano. Reagiamo.

Giriamo a sinistra in via Noto. L’accelerazione di Stepan è bruciante e continua fino in fondo a via Verro. Non c’è in giro nessuno. Forse ce la facciamo. Mi illudo. Sono tutti in via Antonini. La attraversiamo e prendiamo via Ghini. Inchiodiamo allo stop. Sterziamo a sinistra in via Fontanili. I pneumatici fischiano mentre raschiano l’asfalto. Stepan inchioda un’altra volta. Alzo gli occhi e vedo otto vetture davanti a noi.

“Cazzo! No! Cazzo! … Un altro!”

Il pachiderma verde della nettezza urbana sta ingoiando sacchi.

“Stepan! A destra!”

“Qui?”

“Certo! Dai!”

Accelera in via Astura. Pochi metri e siamo in fondo. Stepan si lancia a destra in via Rutilia.

“Porca merda! Non ci posso credere… Ancora! Un altro… Cazzo! Non ce la faremo mai!”

Sono le 09:02. Italo parte tra 13 minuti. Stepan ha eseguito tutte le mie indicazioni diligentemente. Non ha commentato. Non ha criticato. Forse si sta anche divertendo.

“Cazzo Stepan, doveva succedere prima o poi. Avviso Legambiente che arriveremo tardi…”. Siamo appena tornati su via Ripamonti.

“Andiamo alla stazione di Rogoredo”, propone Stepan.

“Magari… Ma non c’è l’ascensore e sul binario non c’è il montacarichi…”, mi sto per rassegnare. Invece guardo Stepan che sta ancora aspettando la risposta definitiva: “sei un genio! … Gira a destra e corri!”. Da Rogoredo Italo parte alle 9:24. Niente. L’unica speranza è che parta in ritardo.

 

Novembre 2016

 

rifiuti

 

 

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