La Porsche Panamera ci supera in scioltezza seguendo il nastro d’asfalto della A1 che si srotola davanti a noi. Direzione, Roma. La Citroen C4 Gran Picasso oscilla leggermente. Sembra riverire il passaggio di tanta perfezione. Stepan la rincorre con lo sguardo. Mentre a occidente il sole ha cominciato a decorare il cielo con i colori del tramonto.
Rallentata da due camion che si stanno sorpassando, la Porsche ci precede per un paio di kilometri. Poi, appena la corsia si libera, libera tutti i cavalli e ci abbandona. Gli occhi di Stepan la seguono. Sospira.
“Certo con una macchina così farei una più bella figura”.
Stepan rompe il silenzio che ha avvolto l’abitacolo negli ultimi kilometri. Sorrido distrattamente, alzando l’angolo della bocca. Stepan, temendo una gaffe involontaria, corregge subito il tiro.
“Non che questa sia male, anzi – poi non resiste – ma con quella sarei più figo“.
Poi, mette un’altra pezza.
“Certo non sto chiedendo una Bentley…”
Comincio a ridere. E sto al gioco.
“Facciamo così Stepan, se cambio macchina la scegli tu”.
Stepan pensa un attimo, il minimo indispensabile. Poi, accompagnandosi con la mano destra che disegna una serie di cerchi ad indicare “tantissimo” ribatte.
“… eeeee ne deve fare di bilanci di sostenibilità…”.
Ci guardiamo con la coda dell’occhio, prima. Poi ci giriamo uno verso l’altro. Tratteniamo goffamente la risata. Che esplode un attimo dopo.
(Maggio 2015)
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