Otto anni fa cominciavo a scrivere i primi post di questo blog. Era il terzo tentativo. La terza partenza verso un traguardo che si chiamava libro. Il libro non era importante. Era la mia carota. Era lì. A segnare il passo. Se avessi pubblicato un libro sarebbe stato un trionfo. Non ne fosse nato un libro, mi sarei divertito comunque. Era il 18 dicembre del 2011 e “Tutte le fortune” era un’utopia.
Il 10 novembre 2015, le librerie accoglievano “Tutte le fortune” sui loro scaffali. Un’emozione indescrivibile. Ripensando rapidamente a cosa è successo dopo mi vengono in mente questi ricordi.
Quando presentavo il libro spesso mi chiedevano perché mai avessi deciso di scrivere la mia storia. Regolata la questione dell’ego, perché è inutile che lo nascondiamo, chi scrive della propria vita lo fa anche per soddisfarlo, ho sempre pensato che ne sarebbe valsa la pena se almeno una persona avesse trovato nelle mie pagine uno spunto per risolvere un suo problema o reagire a una avversità.
L’ho trovata. Non voglio raccontare di lei perché ha passato una vita difficile ma quando alla fine di quel confronto con gli studenti di un liceo mi ha detto “fino ieri ero convinta di non farcela nella vita. Oggi so che ce la farò”, ho sentito tutti i tasselli scivolare comodamente al loro posto. Il libro aveva trovato il suo senso.
Scrivere un libro ti dona la gente. Le persone nuove. Persone che pensavi di avere perso, una fetta di parentela.
Vedo decine di volti. Tra questi, come posso non ricordare Antonio Roagna che ha voluto conoscermi. Lo ha fatto con una discrezione e una signorilità uniche, e in più mi ha organizzato una straordinaria presentazione ad Alba. Come posso non ricordare Carlo Coda che ogni volta che poteva assisteva a una presentazione oltre ad aver organizzato un incontro bellissimo a Reggio Emilia. Come posso non ricordare Luigi Carulli che indegnamente mi considera l’autore del libro più bello del mondo in organizzato una presentazione a Cremona facendo incontrare vecchi amici. Come posso non ricordare Leonardo Cardo. Quando l’ho visto arrivare era piccolo piccolo. Poi l’ho conosciuto e mi sono trovato al cospetto di un gigante. Insieme, grazie al suo entusiasmo, abbiamo fatto delle presentazioni epiche. Quasi degli spettacoli.
Come posso non ricordare la generosità di Legambiente che mi ha concesso di fare la prima presentazione nel corso del congresso di Milano del 2015. Ma soprattutto come posso non ricordare Rossella Muroni, entrata al congresso come direttore e uscita come presidente. Nel congresso che per lei aveva significati ed emozioni profondi, si è offerta di presentare il libro con me. E lo ha fatto dopo un’intera giornata a presiedere il congresso, quindi a moderare un convegno. Quando l’ho vista arrivare era esausta. Avrebbe potuto tirarsi indietro. L’avrei capita. Non lo ha fatto. E la presentazione è stata straordinaria per merito suo.
Oggi riparto. Non so dove arriverò. Di cose da raccontare ne ho ancora tante.

Grande Ricky 🙂
Grazie Bea!
E noi siamo di nuovo qui ad aspettarle!!!
Arriverai come sempre lontano.la tua visione della vita ci puo solo insegnare che va amata e sopratutto vissuta. Facile? Assolutamente no. Ma perché non tentare? Ecco il messaggio che hai saputo trasferire con la prima edizione a me. È ci credo tuttora. Un grazie sarebbe riduttivo . Aspetto con ansia..,lau
Bravo! Lo sapevo… 🤗
Buona ispirazione.
Abbraccio Febo