PRIMA LEGGI: L’Inizio… Ilcortisone e l’abbandono della medicina tradizionale
Quando le cose non funzionano. Quando gli eventi mi provocano un fastidioso e inarrestabile prurito sulla colonna vertebrale. Quando le cose della mia vita mi passano sopra la testa come se fossi uno spettatore. Quando succedono queste cose, prendo prepotentemente il controllo. Continuo ad ascoltare gli altri, ma decido io. Velocemente e chirurgicamente. Assumendomi ogni responsabilità.
La medicina tradizionale sta fallendo. Non ha un’alternativa al cortisone. Non è trasparente a proposito degli effetti collaterali che mi espongono a rischi che non posso neanche immaginare. Istantaneamente perdo fiducia negli ospedali. E reagisco. Mollo tutto. Da un giorno all’altro. Chiudo con ospedali, cortisone e medici tradizionali e mi affido ad un medico specializzato in agopuntura. Che come primo intervento mi aiuta a liberarmi del cortisone. Interrompo da un giorno all’altro, senza scalare le dosi. Il mio corpo reagisce abbastanza brillantemente. La testa meno. Passo la giornata in uno stato di semi-anestesia. Il cervello intorpidito da una specie di crisi di astinenza. Ed è una giornata in cui mi sposto da un appuntamento all’altro per la campagna di vendita degli spazi pubblicitari de “La Borsa inTasca”, la guida sulla borsa italiana pubblicata da MGD.
Gli anni della agopuntura sono stati anni di miglioramenti. Poi, così come ero migliorato, peggioro. Negli occhi della dottoressa l’incertezza cresce. Diventa smarrimento. Gli aghi hanno fatto il loro tempo. Devo pensare a una strategia alternativa.
Una sera, a cena mamma mi racconta dell’incontro con uno stronzo di neurologo del San Raffaele.
(1992-1995)
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