Prima leggi: L’EREDITÀDELL’INFARTO: MIO FRATELLO ALE (Ep. 1)
“Pronto?”
“Pronto?”. Una risposta. Non riconosco la voce.
“Sono Riccardo Taverna, sto cercando Alessandro Taverna”.
“Chi è che parla?”. La domanda è vagamente inquisitoria. Apparentemente sorpresa. Riconosco la voce di mio fratello.
“Ciao Ale, sono Ricky, tuo fratello”.
“Mio fratello non ha questa voce”.
“Questa è la voce di tuo fratello dopo un infarto, Ale”.
“Dimmi in che ospedale sei che vengo subito a trovarti”. Sono sorpreso. La risposta è inaspettata. Sincera e spontanea.
“Stai tranquillo Ale, l’infarto l’ho avuto sei mesi fa…”.
“… E me lo dici solo adesso…”. C’è qualcosa di diverso in questo scambio di battute. Qualcosa che tra noi non c’è mai stato. Il tono è di rimprovero. Un rimprovero delicato che nasconde un velo di preoccupazione. Forse affetto.
“Non avevo il tuo numero di telefono. L’ho recuperato solo ieri sera”.
“Ma non potevi chiederlo a David, il tuo amico inglese?”.
“Ale, David è morto poco dopo il mio infarto…”.
Alessandro metabolizza la notizia di David con una pausa. Poi continua.
“Comunque, dimmi dove sei che vengo a trovarti”.
“Ci vediamo alle sei, a casa mia, così ti presento mia moglie?”