Alto. Massiccio. Capelli già bianchissimi. Espressione perennemente allegra. Occhi azzurrissimi. Vlad è ucraino. Amico di Ivan il grande. Tanti indizi che portano nella direzione giusta. Con Vlad le prospettive sono ottime.
“Troppo forte Vlad…”. Lo dico quasi per dare un’alternativa al silenzio.
“mmm…”. Nelly accompagna il mugolio con una smorfia impercettibile. Segnali di pericolo.
“Qualcosa non va?”. La domanda è retorica. È un invito ad aprire la cataratta. Che esplode.
“Forte?! Qui in casa fa quello che vuole, quando vuole. La mattina entra in casa e si siede al tavolo a leggere il giornale placidamente. Poi, quando gli do le istruzioni per la giornata mi risponde “dopo”, senza alzare gli occhi dal giornale”.
“Da quando succede?”, domando interdetto.
“Da almeno un mese”. Praticamente da sempre.