Nelly e io stavamo insieme da poco più di tre mesi. Ero già innamorato. Stavo incominciando ad amarla. Questo Natale era già speciale. Volevo renderlo il più indimenticabile possibile. Per la cena della vigilia eravamo ospiti a casa dei nonni di Roberta. Poi saremmo tornati a casa di Nelly.
Avevo girato per Milano per due giorni con Yuri, il badante ucraino che aveva preso il posto di Ivan, alla ricerca dei regali. Avevo in mente una sola cosa: le passioni di Nelly. Volevo celebrarle per celebrarla. E il compito era impegnativo perché di Nelly avevo già capito una cosa: riesce a rendere speciale qualsiasi cosa, qualsiasi momento. Con naturalezza e semplicità, come solo lei sa fare.
Il pomeriggio della vigilia ero passato a “scaricare” i regali sotto l’albero. L’albero di Natale di Nelly è sempre un capolavoro. Ricco, sempre diverso, mai banale: la vera poesia di ogni Natale.
Siamo rientrati a casa che era già passata la mezzanotte. Ci siamo seduti sul tappeto davanti a una pila di pacchi. Il salotto illuminato dalle sole luci dell’albero e dal bagliore della città che filtrava dalla finestra. Il pomeriggio del giorno prima avevo smontato i regali e avevo impacchettato ogni pezzo. Con Yuri avevamo “studiato” la sequenza di apertura.
Consegno a Nelly il primo pacchettino. Due batterie, mi guarda perplessa.
Tocca a me. Scarto: una camicia Ralph Lauren. È bellissima.
Nelly “apre” un libro. Le piace.
Ne ricevo uno anche io. Piace anche a me.
Ora tocca al macina pepe elettrico, uguale al macina sale elettrico che ha già, quello che sta cercando da tempo. È lì che vanno le batterie. Nelly è felice. Io di più.
Mi arriva paio di Camper.
Tocca a Nelly: il DVD di “Mission”, il suo film preferito. È mooolto perplessa. Poi apre un pacchetto dal quale estrae un cavo elettrico di collegamento. Perplessa. Concentrata. Poi un lampo negli occhi che passano rapidamente dal cavo, al DVD, alla TV, di nuovo al DVD, al cavo. Intuizione. Si lancia sull’ultimo pacco. Lo straccia cercando conferme. Intravede il lettore DVD. Si illumina. Mi sorride. Si blocca. Piange.
“Cos’è successo?” le sussurro tra il sorpreso e lo sbigottito.
“Nessuno mi ha mai fatto regali pensando a quello che mi piace”.
Quel giorno sarà sempre indelebile. Natale con Nelly è sempre una poesia.
(25 dicembre 2002)