Ho pensato spesso di scrivere la mia storia di persona disabile. E qualche volta ho anche incominciato. Per poi interrompere senza aver ancora capito per quale motivo, ammesso che sia importante scoprirlo. Questo è quindi un altro tentativo. Forse, favorito dal fatto che il blog permette un approccio più destrutturato, questa volta potrò avere più successo andando contro la mia indole metodica.
Ogni inizio che si rispetti ha una dedica. A questa “regola” mi sottometto con estremo piacere. Dedico questi racconti soprattutto e sopra a tutti a Nelly, mia moglie, compagna straordinaria e costante fonte di ispirazione. Poi li dedico ad Ally, amica insostituibile con la quale ho condiviso molti momenti e Gaia, persona speciale e protagonista dell’ultimo tentativo, senza dubbio il più serio, di scrivere questa storia e alla quale dico: “preparati, forse è la volta buona”.
Cosa c’entrano i badanti con il nome del blog? Perché il badante fa parte della vita del disabile. Le vite dei badanti si sono intrecciate con la mia creando una relazione quasi inscindibile: a volte straordinaria, a volte ridicola e grottesca, spesso da restare allibito o perdere la pazienza. Senza dubbio sono il mio filo rosso. Se vi fa piacere seguitelo.
(In questo blog racconterò di persone che mi hanno aiutato, anche solo con uno sguardo, e di persone che mi hanno ferito. Di queste ultime ho scelto di cambiare i nomi).