(Agli inizi della malattia sono stato in cura all’Istituto Neurologico Besta. Ciò che non ho tollerato è stata l’assoluta mancanza di chiarezza e trasparenza sulla patologia, sulla terapia alla quale mi sottoponevano e soprattutto sui suoi effetti collaterali. Nonostante le mie domande, risposte vaghe. Mi sono allontanato dalla medicina tradizionale e per tre anni ho fatto agopuntura. Dopo due anni di progressi sono tornati i peggioramenti)
Milano 2. Residenza Trefili. Appartamento 862, cucina. Mamma e io stiamo cenando.
“Oggi pomeriggio ho incontrato un neurologo del San Raffaele – esordisce mamma, quasi distrattamente – ma è meglio che tu non lo incontri perché litigherete… è uno stronzo”.
La notizia mi coglie un po’ di sorpresa. Mamma sa, dovrebbe ricordare, che non voglio che sulla mia malattia venga presa qualsiasi iniziativa senza che io sia stato consultato. Soprattutto quando si tratta di medicina tradizionale che non ho intenzione di seguire. Sono infastidito, ma solo leggermente. In fondo è inutile discutere su una cosa già fatta. Per di più lo ha fatto per me. E forse mi ha anche risparmiato un “fastidio”. La curiosità ha il sopravvento…
“E perché sarebbe uno stronzo?” indago. Sarebbe andata così…
Mamma: “… mio figlio fa agopuntura da tre anni. Ha lasciato il Besta perché…”
Il Prof, interrompendola: “Lei è un incosciente”
Mamma, di rimando: “Incosciente io? Ma se non mi conosce neanche…”
Il Prof: “Voi madri siete la rovina dei vostri figli, li lasciate fare quello che vogliono”
Mamma: “mio figlio ha 31 anni e fa quello che vuole… Lei chi si crede d’essere?”
Il Prof: “io sono uno scienziato…”
…
Mamma: “io mio figlio non glielo mando, perché se lei lo tratta così Riccardo la manda a fare in culo”
Il Prof: “se lui mi manda a fare in culo, io mando a fare in culo lui”
“Insomma – conclude mamma – è inutile che ti fai visitare da lui…”
E invece no. All’inizio sono infastidito da quella arroganza, la tentazione di vederlo solo per mandarlo a quel paese è forte. Invece mi si accende una scintilla: “… sono uno scienziato”,”… io mando a fare in culo lui”. Questo non è un medico normale. È qualcosa di più. Va diretto al punto e non gli piace perdere tempo. Forse è quello che sto cercando. Anche se ha un ego ipertrofico. Ma questo può aiutare.
Una settimana dopo siamo seduti uno di fronte all’altro nel suo studio. È stato l’inizio di un’avventura straordinaria.
Da quando mi sono ammalato di CIDP ho incontrato molte persone, alcune di queste straordinarie. Per straordinarietà Il Prof svetta nettamente oltre tutti. A prescindere, per chi come me soffre di una malattia neurologica degenerativa Il Prof è insieme speranza e rassicurazione.
(Febbraio 1995, circa)
Mi ricordo questo passaggio molto bene