Prima leggi: LE NOTTI ALLA RINGHIERA: IL DECALOGO DELLE CHIAPPE
Febo mi incalza: “pelo biondo…?”
“Mi ci fiondo”, rispondo prontamente.
Febo prende appunti e commenta ghignando: “bella questa!” E continua imperterrito: “pelo moro…?”
“Lo traforo”.
Febo scrive accompagnando la penna con una risata. Marco, il barista, e Guido, il fratello di Marcone, non riescono più a trattenere la curiosità. Si avvicinano. Si siedono. E assistono. La Ringhiera sempre deserta. Marcone ci raggiunge.
“Pelo riccio? ”
“Lo stropiccio “, rispondo di slancio.
“Pelo ritto”.
“Pelo ritto?… Pelo ritto?… Va sconfitto!”
” Cioè?” Febo si fa severo. Fintamente severo, mentre si prepara alla prima bocciatura.
Gli altri assistono con le lacrime agli occhi.
“È una questione di logica – spiego, o almeno cerco di spiegare dandomi un tono – Un pelo ritto è rigido. Quindi respingente per definizione. Ora. Per poter passare, bisogna scansarlo … come … per esempio … in un assalto di scherma. In una parola, va sconfitto”.
“Ok – decreta Febo – e, pelo fitto?”
“Ne approfitto …”
“Questa era facile – sospira Febo – pelo rosso?”
“……… A più non posso!”, scandisco trionfante. “Ricks, la mettiamo la rima – obietta Febo – rosso non fa rima con posso!”. È un susseguirsi di “o” spalancate prima e chiuse poi.
Contro obietto. “Dai Febone! Ti ho propinato 18 rime ineccepibili. Questa me la lasci passare, almeno per la sua creatività”.
“La rima, Ricks. Ci vuole la rima”.
“Ok – annuisco – pelo rosso a più non posso”. Chiudo la “o” di posso. E la rima è fatta.
Febo approva.
“Ultimo Ricks”. Febo si concentra. Fissa l’elenco. Raccoglie i pensieri. E lancia la decima sfida: “pelo grigio”.
“Questa sì che mi mette in difficoltà Febone. Pelo grigio ………… eccola … sarò ligio”.
Ci alziamo. Prima, Febo prende i decaloghi. Li piega. E mentre li sta mettendo nel portafogli viene bloccato dalla mano di Marcone.
“Questi rimangono qui – decreta – li tengo alla cassa”.
“Scusa, posso vedere i decaloghi?”. Ogni sera qualcuno chiede a Marco o a Marcone gli elenchi. Questa sera però …
“Febone…”.
“Ricks…”.
“Conosci?”. Indico il ragazzo davanti alla cassa.
Febo lo squadra. “No. Perché?”
(1995, maggio. Circa)
Ricky ma che locali frequentate! Veramente di elevata ispirazione poetica nulla da eccepire!